venerdì 11 settembre 2009

geometrie indecise

l'alcool ha inebriato la carne
e lasciato sul tavolo calici
ormai vuoti ed abbandonati a se stessi

oltre il balcone
galleggiando nell'aria
una luna dalle geometrie indecise osserva la mole

un chiaro invito alla contemplazione

davanti agli occhi parole fermate su carta
evocano fantasie di corpi in amore
riesco quasi a scorgerne l'acre profumo

rapidamente osservo la stanza
strappando improbabili sipari
e un senso di malinconia mi pervade

fuori dalle mura il corso rimane caotico e indifferente

poi il buio a vegliare sulla mia vita