trame di corpi
pelle cerca pelle
sudore sfiora sudore
piccoli frammenti di gioia
infine brandelli di vita
costretto a me stesso
come un labirinto di carta
che prende fuoco
scruto tra mille cocci
un sorriso così veloce
che ormai non esiste già più
perso tra parole mai dette
labbra socchiuse
ed ingombranti paure
e la mia vita ripete
una spirale fatale
domenica 13 dicembre 2009
venerdì 11 settembre 2009
geometrie indecise
l'alcool ha inebriato la carne
e lasciato sul tavolo calici
ormai vuoti ed abbandonati a se stessi
oltre il balcone
galleggiando nell'aria
una luna dalle geometrie indecise osserva la mole
un chiaro invito alla contemplazione
davanti agli occhi parole fermate su carta
evocano fantasie di corpi in amore
riesco quasi a scorgerne l'acre profumo
rapidamente osservo la stanza
strappando improbabili sipari
e un senso di malinconia mi pervade
fuori dalle mura il corso rimane caotico e indifferente
poi il buio a vegliare sulla mia vita
e lasciato sul tavolo calici
ormai vuoti ed abbandonati a se stessi
oltre il balcone
galleggiando nell'aria
una luna dalle geometrie indecise osserva la mole
un chiaro invito alla contemplazione
davanti agli occhi parole fermate su carta
evocano fantasie di corpi in amore
riesco quasi a scorgerne l'acre profumo
rapidamente osservo la stanza
strappando improbabili sipari
e un senso di malinconia mi pervade
fuori dalle mura il corso rimane caotico e indifferente
poi il buio a vegliare sulla mia vita
venerdì 27 febbraio 2009
dispnea
L’alba
Fuori e dentro me il caos
ed un altro attimo fuggente fuggito
Inevitabilmente scontro il peso della mia inadeguatezza
mi opprime con tutta la sua imponenza
la sento trafiggere il cuore
restituendo alla superficie i miei limiti
Costretto a scavare nell’oscurità
tra impolverati fantasmi
vengo travolto dal doloroso perseverare del mio io
un vortice senza uscita
Ora vorrei mostrare quello che la carne nasconde
ma lo specchio falsa la mia immagine
ed appare il dolore in tutta la sua arroganza
a rammentarmi quanto sono umano
...ed il respiro ritorna affannato
Fuori e dentro me il caos
ed un altro attimo fuggente fuggito
Inevitabilmente scontro il peso della mia inadeguatezza
mi opprime con tutta la sua imponenza
la sento trafiggere il cuore
restituendo alla superficie i miei limiti
Costretto a scavare nell’oscurità
tra impolverati fantasmi
vengo travolto dal doloroso perseverare del mio io
un vortice senza uscita
Ora vorrei mostrare quello che la carne nasconde
ma lo specchio falsa la mia immagine
ed appare il dolore in tutta la sua arroganza
a rammentarmi quanto sono umano
...ed il respiro ritorna affannato
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